la Marina Militare Italiana, regole, struttura, tecnica
.: la Marina Militare Italiana, regole, struttura, tecnica
Per meglio capire il clima del periodo, e sentirsi veramente addentro alla storia, viene qui di seguito presentato un estratto dal testo "nozioni generali sulla Marina" edito dal Ministero della Marina, Direzione generale del personale e dei servizi militari, Roma Luglio 1940 XVIII.
La copertina di "Nozioni generali sulla Marina"
Questo testo rappresentava il "vademecum" di tutti i marinai d'Italia, contenendo un pò tutto il necessario a partire dalle regole comportamentali, alla composizione della flotta, agli armamenti, alla storia del paese.
Qui di seguito un capitolo integrale tratto dal volume:
.: doveri e contegno dei militari
Ogni militare veste una divisa che serve a riconoscerlo: il modo di vestire e il portamento del militare danno già un'idea delle sue qualità morali. La divisa deve essere perciò mantenuta sempre pulita e in ordine, vestita con disinvoltura, senza variarne la forma, e non alterarla aggiungendovi fazzoletti, fasce ed ornamenti. Non devesi portare il cappotto sulle spalle, nè il berretto con la scritta del nastro rivolta all'indietro o i pantaloni rimboccati. Mostrarsi sciatto e disordinato è cosa disdicevole ad un buon militare.
Condotta in pubblico Ogni militare non deve mai, nè di giorno, nè di notte, fare schiamazzi, fischiare, nè accompagnarsi con persone poco decorose. Non deve mai lasciarsi abbrutire dal vino dai liquori; ciò non sarebbe dignitoso per la divisa che indossa e deporrebbe poco favorevolmente alla sua dignità personale. Nelle vie deve tener sempre un atteggiamento e una condotta disinvolta e marziale, camminando con la testa alta senza urtare nè molestare quelli che passano. Deve usar rispetto alle donne e ai vecchi: cedere loro il passo e dar loro la destra o la parte più comoda della strada. Non deve formare crocchi nè catene che imbarazzino il passaggio. Nei caffè, nelle trattorie, nei teatri ed altri luoghi pubblici, deve, entrando, togliersi il berretto, non far prepotenze nè atti poco decorosi, non maltrattare nè insultare gli inservienti, non parlare ad alta voce, non appoggiarsi ai muri nè alle pareti, cedere ed offrire ai vecchi e alle donne il posto più distinto o migliore, non fischiare nè fare strepiti nemmeno nei teatri; deve conservare insomma ovunque il suo contegno di uomo educato. Entrando un superiore si deve alzare prontamente e salutare. Entrando nelle chiese di qualunque religione, devesi scoprire il capo, conservare il silenzio ed un contegno severo e dignitoso, rispettando gli usi e le pratiche dei fedeli. Ogni militare deve inoltre:
1) Rispettare le autorità, anche non militari, e non lasciarsi mai indurre a prendere parte ad alcuna manifestazione politica, nè ad alcun assembramento che disturbi l'ordine pubblico; 2) Accorrere dove avvengono disordini e risse per adoperarsi a calmarle. In caso di ferimento, furto o altro reato, cercare di arrestare il colpevole prestando appoggio ad un superiore di qualunque grado e di qualunque Corpo anche in borghese, quando lo si riconosca, ed agli agenti di forza pubblica quando ne sia richiesto anche verbalmente; 3) Cercare sempre di difendere e soccorrere le donne, i vecchi, i ciechi, i fanciulli e in generale sempre il più debole; essere pronto ad accorrere in aiuto in caso d'incendio, di aggressione, di naufragio, di malattie contagiose, di disgrazia qualunque, mostrarsi sempre uomo prode e generoso, degno della onorata divisa che riveste; 4) Trattare tutti con buona maniera, siano militari o borghesi, e non burlarsi degli esseri deboli e deformi.
Condotta reciproca I componenti di tutti i Corpi e in specie coloro che appartengono all'equipaggio di una R. Nave, devono considerarsi come membri di una stessa famiglia, usare fra loro modi cortesi, schietti e cordiali, apprezzare i meriti scambievoli, astenersi da ogni atto che possa generare dissapore o risentimento e porgersi in ogni occasione assistenza e conforto. Fra tutti deve esistere quella stima e quella simpatia scambievoli che si accordano con una lodevole emulazione per il bene generale. Devonsi evitare le gelosie e le animosità tra Corpo e Corpo, poichè tutti i militari italiani stanno sotto una stessa bandiera e si debbono quindi fratellanza e reciproca assistenza. Incontrando un compagno o un soldato di qualunque Corpo in stato di ubriachezza, ogni militare deve cercare con buoni modi di condurlo al suo bastimento o al suo quartiere.
Condotta privata Il militare deve condursi da uomo probo, educato, stretto e costante osservatore delle leggi d'onore; essere franco, leale, disinteressato, sobrio ed ordinato nei propri affari, astenersi da pratiche indecorose e dal far debiti.
Condotta politica Il militare non deve appartenere ad associazioni le quali si propongono scopi occulti o contrari allo spirito del giuramento dato. Egli deve opporsi con tutti i mezzi di cui dispone a qualunque tentativo contro la Monarchia e contro le leggi fondamentali dello Stato. Qualora venisse a sua conoscenza la preparazione di qualche tentativo di simile natura, egli deve informare senza ritardo i suoi capi immediati e le competenti autorità. Egli deve rassegnarsi volenterosamente a vedersi privato di certi diritti e di certe libertà per meglio garantirne l'esercizio a tutti gli altri cittadini. Deve astenersi da qualunque dimostrazione di piazza a scopo politico e da altre pubbliche manifestazioni che, sebbene consentite dalla legge, non sono compatibili col carattere militare.
Doveri dei militari Il militare deve osservare il più scrupoloso silenzio in qualsiasi riunione per servizio ed appena sente un segnale od una voce di comando. In ogni altra circostanza, a bordo o in caserma, deve parlare sommessamente. Il militare deve cercare di imparare al più presto possibile il nome dei suoi superiori da cui dipende. Nessun militare deve abbandonare il proprio posto o il servizio di cui è incaricato, senza esserne regolarmente rilevato. E' vietato permutare il servizio con altri. Nessun militare deve assentarsi senza permesso dalla nave sulla quale è imbarcato, i graduati e comuni non devono assentarsi senza permesso dalla caserma, dagli stabilimenti, uffici, ecc., dove trovansi destinati. E' vietato qualunque atto che possa riuscire di danno o di pericolo alle navi, agli stabilimenti marittimi o agli oggetti e attrezzi relativi. Il militare in presenza del quale abbiano luogo asportazioni illecite di oggetti appartenenti allo Stato, o fatti che possano compromettere la sicurezza di navi o di stabilimenti marittimi, deve secondo la sua posizione, reprimere tali atti, o darne avviso senza indugio al suo capo immediato, o all'autorità competente. Chiunque trovi un oggetto in abbandono deve consegnarlo subito al superiore dai quale dipende.
Doveri verso i superiori L'inferiore deve al superiore obbedienza e rispetto in tutti i tempi e in tutti i luoghi, ancorchè questo non sia vestito della divisa del grado, se si tratta di un superiore personalmente conosciuto, cioè quando ne dipende direttamente o abbia avuto con esso relazioni di servizio o sia imbarcato sulla stessa nave. L'inferiore non deve fare nessuna osservazione agli ordini che riceve. Egli può chiedere chiarimenti quando non abbia inteso bene gli ordini ricevuti. L'inferiore che riceve un ordine da un altro che non sia il suo superiore diretto, ubbidisce e informa quest'ultimo. Qualora l'ordine ricevuto sia in opposizione di altro da eseguire, l'inferiore fa presente questa circostanza al superiore che gli dà il nuovo ordine, e se, questi conferma, ubbidisce informandone però il superiore dal quale aveva ricevuto l'ordine precedente. Allorquando l'inferiore crede che dall'esecuzione di un ordine possa derivarne danno al servizio per circostanza ignorata al superiore, deve avvertirlo. L'inferiore deve acquistare la benevolenza dei superiori attendendo con zelo all'adempimento dei propri doveri, serbando un contegno dignitoso e rispettoso. Egli deve praticare in ogni tempo e luogo quelle dimostrazioni esteriori di rispetto che sono dovute al superiore nelle varie circostanze.
Contegno coi superiori Se un inferiore è stato chiamato da un superiore, deve immediatamente, a passo accelerato, avvicinarsi a lui e presentarsi come prescritto. Dovendo parlare, sia per servizio, sia per conto proprio, deve attendere che il superiore non stia conversando con altre persone, quindi presentarsi domandando: "Permettete Signor...? ". Se il superiore fosse in colloquio con altri, cercherà di farsi scorgere, fermandosi dirimpetto, a qualche distanza; in caso di urgenza si avvicinerà chiedendogli il permesso di parlare per affari di urgenza. Nel parlare non deve far gesti o movimenti, a meno che non debba indicare una direzione o qualche oggetto. Per rispondere affermativamente o negativamente alle domande che gli sono rivolte, deve servirsi esclusivamente del Signor SI o Signor NO, usando il VOI. Per andarsene dovrà sempre aspettare di essere licenziato, se però trattasi di cose non di servizio potrà rispettosamente chiedere licenza, dicendo: "Comandate altro?". In ogni caso deve sempre presentarsi in divisa perfetta e bene in ordine. Dovendo rimettere pieghi, carte, ecc., ad un suo superiore, il militare si deve presentare nel modo prescritto; passerà quindi il plico dalla mano sinistra nella mano destra e lo porgerà con questa.
Ricompense - punizioni disciplinari Le ricompense per i militari si distinguono come segue: - ricompense per zelo e diligenza speciali nel disimpegnare propri incarichi; - ricompense al valor militare; - ricompense per anzianità di grado o di servizio, o per meriti speciali.
Le ricompense per diligenza e zelo sono: - l'encomio semplice o solenne; - i turni straordinari di permesso giornaliero oltre la ritirata; - la concessione di supplementi facoltativi alla fine del mese.
Le ricompense al valor militare sono: - la croce di guerra, croce di guerra al valor militare, la medaglia di bronzo, d'argento o d'oro al valor militare, le decorazioni dell'Ordine di Savoia; - l'avanzamento a scelta per merito di guerra.
Le ricompense per anzianità di grado per i militari del C.R.E.M. sono: - la croce per anzianità di servizio dopo sedici anni; - la stessa croce sormontata da Corona Reale dopo venticinque anni di servizio attivo.
LE PUNIZIONI DISCIPLINARI. - Qualunque istituzione militare ed anche borghese che richiede l'azione di molte persone, non può regolarmente funzionare se tutti non adempiono sempre con esattezza i loro doveri. Fra questi, specie nel servizio militare, ve ne sono taluni della cui necessità il marinaio alle volte non si rende ragione, oppure è più facilmente indotto a trasgredirli per spensieratezza della sua giovane età. Se queste trasgressioni non fossero subito impedite, si generalizzerebbero nella massa degli equipaggi, e per quanto esse siano singolarmente di poca importanza ne risulterebbero inconvenienti assai gravi per l'organizzazione della R. Marina. Per questo si rende necessario conferire ai superiori la facoltà di dare castighi a coloro che mancano. Il marinaio deve convincersi che il superiore prova sempre un dispiacere quando deve punire, ma lo fa perchè, punendo opportunamente a tempo, limita il numero delle mancanze e mantiene l'ordine e la disciplina con pochi e non gravi castighi; se invece non punisce quando 'è necessario, sarebbe poi costretto a dare castighi più numerosi e più gravi. Il marinaio deve pure convincersi che prima di dare un castigo il superiore pensa bene a tutte le circostanze della mancanza, e propende sempre più per l'indulgenza che per la severità; deve pure intendere che talune mancanze, le quali al marinaio possono sembrare poco gravi, sono invece gravissime e oltremodo nocive qualora si generalizzassero, e perciò il superiore ha il dovere, per quanto spiacevole, di punirle con giusta severità. Per esempio, se un marinaio ritarda a rientrare dalla licenza, la nave poco ne risente, ma se un intero turno di gente in licenza rientra con ritardo, la nave non e' più pronta a partire per il giorno in cui i superiori sapevano di averla pronta, oppure il turno successivo di licenza non può partire. Perciò è doveroso di punire severamente anche l'unico marinaio che rientra con ritardo dalla licenza. Le punizioni disciplinari che possono infliggersi ai comuni sono: a) consegna da uno a trenta giorni a terra, da uno a otto turni di permesso giornaliero a bordo; b) prigione semplice da uno a quindici giorni a terra; segregazione semplice da uno a dieci giorni a bordo; c) prigione di rigore da uno a dieci giorni a terra; segregazione di rigore da uno a sette giorni a bordo; d) sospensione di classe da uno a tre mesi; e) licenziamento dal servizio militare (per i raffermati); I) retrocessione di classe; g) passaggio alla compagnia di disciplina; h) ritenzione dei soprassoldi, in conformità dell'art. 210 del regolamento di disciplina. Le punizioni b), c), d), e), f), g), sono segnate sui fogli matricolari e caratteristici, e possono portare, come conseguenza, la perdita delle rafferme con premio e l'esclusione dall'avanzamento.
Onori alla Bandiera Tanto all'alzata che all'ammainata della Bandiera, ogni militare che si trova sui ponti scoperti di una nave, si scopre e prende la posizione di attenti, volto verso la Bandiera. Lo stesso fa se si trova a terra nelle vicinanze di una nave. Le imbarcazioni distaccate che sono in posizione tale da distinguere la funzione, arrestano la macchina, alzano i remi o ammainano le vele, a seconda che sono a vapore, a remi o a vela. Tutte le persone che vi si trovano si alzano e si scoprono, ad eccezione dell'armamento ai remi. Nelle imbarcazioni a vela si scoprono senza alzarsi. Se del caso, contemporaneamente alzano o ammainano la Bandiera nazionale. Qualunque militare di qualsiasi grado che sale o scende da bordo deve volgersi verso la Bandiera e salutarla. Lo stesso se, venendo dai ponti inferiori, sale in coperta in prossimità della Bandiera.
CONTEGNO DURANTE IL SUONO DEGLI INNI NAZIONALI. - Quando il militare si trova disarmato in una riunione qualsiasi a bordo o a terra, ovvero in luoghi di divertimento (teatri, cinematografi, caffè) e vengono suonati gli inni nazionali, ha il dovere di alzarsi se seduto e di rimanere in piedi, sull'attenti, con o senza berretto, per tutta la durata dell'inno.
Saluto militare Ogni militare deve il saluto: Alle Maestà il Re e la Regina; alle persone della Famiglia Reale; ai Sovrani e Capi di Stati esteri; al Capo del Governo; ai Senatori e ai Consiglieri nazionali riuniti in Corpo ed in deputazione; alla Bandiera nazionale della R. Marina, del R. Esercito, della R. Aeronautica; al Gagliardetto della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale quando è scortato da un drappello armato di militi e alle Bandiere dei Comuni decorate con medaglia d'oro al valor militare. L'inferiore deve il saluto al superiore di qualunque grado o Corpo della R. Marina, del R. Esercito, della R. Aeronautica, della M.V.S.N., della R. Guardia di Finanza e al personale mobilitato della Croce Rossa. Il militare (comune di Ia o di IIa classe) deve il saluto alle sentinelle armate. Tutti i militari che ricevono il saluto hanno l'obbligo di restituirlo. E' parimenti dovuto il saluto ai superiori esteri in divisa. Il saluto militare si deve in ogni tempo e in ogni luogo, sia di giorno che di notte. Nei luoghi pubblici cioè nei caffè, nei teatri, nelle passeggiate e luoghi di andirivieni, nelle feste, basta salutare una volta sola, eccezione fatta per le autorità indicate nel primo capoverso, che devono essere salutate ogni volta che s'incontrano. In ogni caso, se si è seduti, bisogna alzarsi e voltarsi verso il superiore per salutarlo, e, avendo la sigaretta in bocca, si deve toglierla prima di salutare. Il militare isolato, armato di sola daga o sciabola, ovvero disarmato, saluta sempre nel modo prescritto dalle istruzioni militari per la R. Marina, sia che il saluto sia diretto ad altro militare in divisa, o a persona in abito borghese. Quando un marinaio ha le mani imbarazzate in modo da non poter salutare con la mano, deve fissare rispettosamente il superiore al quale passa vicino, e se gli oggetti che porta possono essere tenuti in una sola mano, avrà cura di passarveli per salutare con l'altra. Si può salutare con la mano sinistra quando la destra sia imbarazzata. Il militare isolato a capo scoperto saluta prendendo la posizione di attenti e salutando romanamente. Il militare isolato, armato di fucile, saluta le Persone e le Bandiere indicate nel primo capoverso di questo paragrafo, mettendosi nella posizione di presentat'arm. In tutte le altre circostanze, se fermo, mettendosi nella posizione di attenti, se in marcia, rettificando la posizione dell'arma e fissando il superiore. Per le persone e le Bandiere indicate nel primo capoverso di questo paragrafo, il militare si ferma sei metri prima di essere a pari della persona o della Bandiera da salutare, fa fronte verso il fianco di questa e prende la posizione di attenti. Giunta la Bandiera o la persona a distanza di un metro, il militare compie l'atto del saluto nella maniera prescritta e si mantiene in tale posizione finchè la persona o Bandiera lo abbia oltrepassato. In ogni altro caso, il militare, se fermo, si mette di fronte, nella posizione d'attenti, prima che gli giunga al pari il superiore, compie l'atto del saluto alla distanza di un metro e rimane in questa posizione finchè il superiore lo abbia oltrepassato: se in marcia, saluta senza fermarsi, alla distanza e per il tempo detto. E' obbligo salutare i superiori vestiti in abito civile, quando se ne dipende direttamente o si abbiano avute con essi relazioni private o di servizio, o siano appartenenti alla stessa nave. il militare non fregiato del distintivo di mutilato o di decorazione al valor militare, ha l'obbligo del saluto verso il militare di pari grado che rechi sul petto i segni di dette distinzioni. E' atto di cameratismo e di cortesia (e un buon militare non tralascerà mai di farlo) salutare i decorati al valor militare e i mutilati che vestono l'abito civile, le madri e le vedove dei caduti in guerra, semprechè portino in modo visibile lo speciale distintivo di onore. Le sentinelle salutano, di giorno (dall'alzata della Bandiera - alle ore 8 - fino all' ammainata della Bandiera al tramonto): gli Ufficiali presentando le armi; i Sottufficiali ed i Sottocapi prendendo la posizione di attenti. Rispondono al saluto dei comuni prendendo la posizione di attenti. Di notte, le sentinelle rendono gli onori prendendo semplicemente la posizione di attenti.
Modo di presentarsi ad un superiore Nel presentarsi a capo scoperto ad un superiore, il militare in divisa saluta romanamente. Se armato di fucile o di moschetto, deve avvicinarsi a due passi, fermarsi a pied'arm o a fianc'arm, salutare, fare un passo avanti e prendere la posizione di attenti. Appena licenziato, deve fare un passo indietro, salutare, far dietro front, e allontanarsi a bilanc'arm. Per presentarsi ad un superiore in un locale chiuso, il militare prima di entrare chiede il permesso ed entra solo quando lo ha ottenuto. Un militare che entri in una sala dove sono raccolti superiori di vari gradi, a consiglio, a mensa, a conversazione od altro, se deve comunicare con uno di essi che non sia il più elevato. in grado, o il più anziano, deve prima di tutto prendere la posizione di attenti rispetto a quello dei presenti che è il più elevato in grado o il più anziano, e chiederne l'autorizzazione. Parlando con un superiore per cosa di servizio o facendogli visita di dovere, i militari attendono per ritirarsi di ricever commiato. I militari di qualunque grado devono parlare ai superiori dando loro del VOI. Il militare può essere chiamato col nome e col grado, o col titolo della carica; i militari di bassa forza posson essere chiamati anche col numero di bordo. Ogni inferiore parlando con un Ufficiale, deve premettere la qualifica di Signor... Gli Ufficiali superiori dello Stato Maggiore Generale possono anche essere qualificati col titolo generico di Comandante, l'Ufficiale in seconda di una Regia Nave, se è Ufficiale inferiore, viene qualificato col titolo di Tenente, se invece è Ufficiale Superiore, con quella di Comandante in seconda. In servizio deve cessare ogni famigliarità da inferiore a superiore.
Ciò che è principalmente proibito a bordo Al personale di bassa forza non è lecito entrare e trattenersi, Se non per ragioni di servizio, o con speciale permesso, negli alloggi e nel Quadrato Ufficiali, nella Camera del Consiglio, nell'interno delle torrette e degli impianti delle artiglierie, nei depositi e nelle scale, nei locali di macchina e delle caldaie, nelle officine, sui palchi di comando, sull'alberatura, sui palischermi, nelle parti esterne di bordo e infine in tutti quei luoghi che per ogni nave è specificato espressamente nelle consegne di bordo. E' inoltre vietato affacciarsi ai portelli per curiosare, salire e sedersi sui cannoni e loro affusti, spostare proiettili, armi, ordegni o attrezzi passare per le scale riservate agli Ufficiali. E' proibito fumare in tutti i luoghi ora detti e stando ai barcarizzi, e salendo o scendendo da bordo. Non si deve fumare essendo di guardia, di scolta, di vedetta, di ronda o di servizio, nè eseguendo manovre o esercizi o altri lavori e nelle ore destinate alle esercitazioni. E' proibito far uso di fiammiferi che non siano quelli amorfi, per accendere il sigaro o la sigaretta; devesi possibilmente far uso della miccia appositamente preparata. E' proibito insudiciare o danneggiare qualunque parte della nave, disegnare o scrivere sulle murate e sputare altrove che nelle sputacchiere. E' proibito introdurre a bordo liquori, petroli e in generale qualunque materia infiammabile o armi di qualunque genere, accendere fuoco altrove che nelle cucine. E' severamente vietato tenere rasoi e coltelli a punta senza speciale permesso. E' vietato inoltre:
a) parlare con le sentinelle, con gli uomini di vedetta, di servizio al timone e con quelli puniti; b) aprire o chiudere senza permesso i boccaporti o i portelli di corridoio; c) lavare biancheria, mettere al soleggio o sciorinare oggetti di vestiario senza permesso; d) prendere posto ad un rancio non proprio e dividere la propria razione con gente in castigo; e) schiamazzare o alterare la voce; I) accendere fuochi o tenere lumi accesi non rinchiusi nelle apposite lampade. Inoltre volta per volta bisogna attenersi a quelle consegne speciali che verranno indicate.
Doveri delle sentinelle Le sentinelle salutano presentando le armi: 1) Il SS. Sacramento. 2) Le Maestà del Re, della Regina, della Regina Madre. 3) I Sovrani e i Capi di Stati esteri, i Principi della Famiglia Reale e delle Case regnanti estere, i Cavalieri della SS. Annunziata fregiati delle insegne dell'Ordine, i Senatori e i Consiglieri Nazionali riuniti in Corpo e le loro deputazioni, le bandiere, gli stendardi, e i labari nazionali dei corpi militari dello Stato, le bandiere dei Municipi di Venezia, Vicenza, Osoppo e Pieve di Cadore. 4) Gli Ufficiali della R. Marina e degli altri Corpi militari dello Stato e gli Ufficiali esteri in divisa. 5) Gli Ambasciatori esteri quando si rechino in forma ufficiale a Palazzo Reale e ne sia dato speciale avviso. 6) I seguenti Ufficiali in abito civile, sempre che riconosciuti: Ufficiali Ammiragli con destinazione di servizio sul luogo, Comandante Marittimo, Comandante del proprio Corpo o nave.
Le sentinelle salutano restando a fianc'arm (o s pied'arm) ed assumendo la posizione di attenti: 1) I Sottufficiali e i graduati della R. Marina, quelli degli altri Corpi militari dello Stato ed i militari o assimilati, fregiati delle medaglie al valor militare, di marina, aeronautico o civile. 2) I decorati dell'Ordine Militare di Savoia, e decorati al valor militare, e i mutilati che vestono l'abito civile, le madri e le vedove dei decorati al valor militare, morti sul campo o sulla nave in seguito a ferite riportate in combattimento o a causa di guerra fregiate di dette decorazioni al valore conferite ai loro figli o mariti; le madri dei caduti insigniti della medaglia d'onore per esse istituita, quando portino in modo visibile i segni delle citate decorazioni e del distintivo d'onore. 3) Gli Ufficiali in abito civile, se riconosciuti.
Consegne d'ordine in generale 1) Le sentinelle armate di sciabola prendono sempre e per tutti la posizione di attenti. 2) Di notte le sentinelle rendono gli onori prendendo semplicemente la posizione di attenti. 3) Le sentinelle presentano le armi alla persona a cui è dovuto il saluto allorchè questa si trova lateralmente a 5 metri di distanza e a una distanza non maggiore di 30 metri dal fronte e mantengono la posizione prescritta fino a che la stessa persona non le abbia oltrepassate di 5 metri. 4) La posizione normale delle sentinelle a bordo è con la fronte verso il traverso per quelle dei barcarizzi, per quelle di poppa e di prora rispettivamente verso poppa e prora. 5) Quando si rendono onori alla Bandiera, le sentinelle ai barcarizzi debbono prendere la posizione di attenti con la fronte in fuori e rimanere in questa posizione fino a che l'Ufficiale dà il comando "fuori". A questo comando presentano le armi o restano sull' attenti secondo quanto è detto nei paragrafi precedenti. Al comando "rientra" ritornano a pied'arm e prendono quindi la posizione di riposo. 6) Il militare che monta di sentinella deve rendersi conto delle consegne ricevute e chiedere all'occorrenza gli schiarimenti necessari al sottocapo preposto al servizio. La consegna deve essere eseguita e fatta scrupolosamente rispettare da tutti in ogni circostanza. Non può essere modificata che dal sottocapo preposto al servizio, dagli Ufficiali di guardia o d'Ispezione, dal Comandante o dal Comandante in seconda. Il militare di sentinella deve in ogni caso avvertire il sottocapo dal quale dipende, dell'ordine ricevuto di modificare la consegna. 7) Il militare di fazione può comunicare la consegna ricevuta soltanto all'Ammiraglio, al Comandante, al Comandante in seconda, agli Ufficiali di guardia o d'ispezione ed ai graduati dai quali direttamente dipende per il particolare servizio che disimpegna. 8) Alla sentinella è proibito mangiare, bere, fumare, conversare, tenere le mani in tasca, sedersi, appoggiarsi, e, se armata, di lasciare l'arma. Deve avere la divisa in perfetto ordine. 9) La posizione normale della sentinella è quella di riposo. Di giorno la sentinella non deve passeggiare a meno che non venga diversamente ordinato per esigenze speciali inerenti agli incarichi che deve assolvere. Dal tramonto in poi la sentinella può passeggiare spostandosi però di non più di sei passi da un lato e dall'altro del suo posto normale di guardia. In ogni caso però la sentinella ha l'obbligo di vedere in tempo utile il superiore che si avvicina in modo da prendere la posizione di fianc'arm e rendere gli onori nel modo prescritto. 10) La sentinella può solo passeggiare quando sia lontana da superiori o da traffico di borghesi. All'avvicinarsi di un superiore la sentinella riprende immediatamente il suo posto di guardia. Così non sarà permesso passeggiare alle sentinelle che disimpegnano servizio di guardia a vista o in prossimità di strade o piazze molto frequentate. La figura della guardia è eminentemente rappresentativa. In ogni istante la sentinella deve essere l'espressione della correttezza e del più puro militarismo. 11) La sentinella ha diritto, nell'esecuzione delle consegne, al rispetto ed all'obbedienza di qualunque persona, senza distinzione di qualità e di grado. Afferma questo diritto con dignitoso contegno e con scrupolosa osservanza dei propri doveri di subordinazione e di disciplina. 12) Ricorre all'autorità del graduato di guardia o di ronda ed in caso di necessità anche a quella di qualunque superiore che si trovi nelle sue vicinanze, per obbligare al rispetto delle consegne coloro che non ottemperassero alle sue ingiunzioni. 13) Se con tutti i mezzi di cui dispone non riesce a far rispettare le consegne avute, chiama "allarmi" per fare accorrere i graduati di servizio, ed il suo richiamo deve essere ripetuto dagli altri militari di guardia che possono udirlo. Chiama egualmente "allarmi" quando scorge minaccia all'esterno della nave, in caso di ribellione o rissa nell'interno, oppure in caso d'incendio, vie di acqua, ecc. In queste contingenze rimane al suo posto di guardia fino a che non venga segnalato l'ordine generale di recarsi al posto stabilito dai ruoli. 14) La sentinella ha l'obbligo di proteggere qualunque persona aggredita che si rifugi presso di lei. 15) Se armata di fucile, deve possibilmente attendere prima di far fuoco, che sia accorso sul posto un graduato del picchetto. 16) I militari di sentinella sui ponti scoperti di una nave non permettono, nè di giorno nè di notte, alle imbarcazioni che non ne abbiano avuto autorizzazione di rimanere sotto il bordo. Non permettono ad alcuno di trafficare dai portelli o dall'interno del bordo. Essi osservano quanto accade nello specchio d'acqua circostante, per darne avviso. La sentinella all'estrema prora vieta a qualunque imbarcazione di avvicinarsi alla prora della nave senza speciale autorizzazione. Avverte quando il fanale di fonda è spento. 17) La sentinella sui ponti scoperti di una nave annuncia con le voci prescritte le imbarcazioni che si dirigono verso il bordo, ripetendo ad alta voce la risposta avuta dalle imbarcazioni al chi va la'? se di notte: a) Barca (motobarca, lancia, ecc.) a dritta (O a sinistra) se tale imbarcazione si dirige alla scala senza avere Ufficiali a bordo; b) Ufficiali a dritta (o a sinistra) se nell'imbarcazione vi sono degli Ufficiali inferiori; c) Ufficiali superiori a dritta (o a sinistra) se nell'imbarcazione vi sono uno o più Ufficiali superiori; d) Comandante a dritta (o a sinistra) se nell'imbarcazione vi e' il Comandante della nave; e) Ammiraglio a dritta (o a sinistra) se nell'imbarcazione vi un Ufficiale ammiraglio.
Doveri verso le sentinelle 1) Gli Ufficiali in gruppo rispondono tutti al saluto della sentinella. 2) I militari di truppa (comuni di 1a e 2a classe) devono il saluto alla sentinella; la sentinella rappresenta l'ordine, la disciplina, il dovere innalzato al più puro ideale. Il militare deve il saluto alla sentinella con convinzione e con rispetto. La sentinella rappresenta in modo tangibile l'autorità che comanda sul posto. Il militare salutando la sentinella rende omaggio all'autorità che dalla sentinella è rappresentata. 3) La sentinella non deve esser mai ripresa o rimproverata direttamente nè si può ad essa rivolgere la parola. Fanno eccezione per comunicare ordini ed avere informazioni gli ufficiali ed i graduati di cui al comma 8 e 9. Dovendo necessariamente conferire con una sentinella occorrerà richiedere al capo posto che la faccia rilevare. 4) Nessun Ufficiale, qualunque sia il suo grado, può rivolgere la parola alla sentinella che trovasi a presentat'arm. 5) I reparti, armati o disarmati, che passano davanti ad una sentinella devono renderle il saluto dando l'attenti dal lato della sentinella Ciò indipendentemente al grado di chi comanda il reparto.
Buon giorno a tutti i camerati , sto cercando un libro che mi è molto caro in quanto parla della storia del reparto della Regia Areonautica dove combattè mio nonno .... si intitola : "ALI sulla Steppa - La Regia Aeronautica nella campagna di Russia" scritto da Nicola Malizia ed edito da IBN Editore. Se qualcuno di voi ne ha notizia o mi può segnalare un sito dove trovarlo mi farebbe un gran servizio . Decima ! Francesco
Caro Camerata , innanzitutto ti faccio i miei più sinceri complimenti per il sito , veramente molto ben fatto ed interessante . Ti scrivo perchè non sono riuscito a scaricare la suoneria , che (mio figlio mi ha spiegato ) è in un formato non compatibile o meglio ,quando si prova a dezippare , si apre una finestra che dice che il formato è sconosciuto . Potresti essere così gentile da inviarmela per e mail al mio indirizzo : fabio.cannilla@fastw ? Credo che ci siamo già incontrati , se non sbaglio a Ponte Crenna od a Milano . Un caro saluto
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//qui ho i dubbi su mette sotto o meno le virgolette ed il punto e virgola